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Il Lunedì dell’Inquilino

QUANDO MI SI RALLENTA IL PENSIERO di Lara Balbo


Sono lenta, un po' e a volte. Per anni pensavo di essere una tipa veloce, pratica, smart, uno degli esseri umani più veloci della terra, avendo comunque la sensazione incessante di essere in ritardo. Nella vita, intendo. Bene. Dalla mia più tenera adolescenza ho pensato di dover essere veloce per non essere in ritardo; un incubo perché comunque ero in ritardo, nella mia testa, ero in ritardo. Non agli appuntamenti, no no. Nella mia testa.. Poi all'improvviso la realizzazione di essere lenta. Nel pensiero. Mi capita che mi si rallenti il pensiero; sì, mi si rallenta il pensiero. Sì. Eh, sì. Mi capita quando mi annoio, quando devo prendere una decisione importante all'improvviso, decisioni di vario tipo, da quelle più semplici come scegliere se comprare zucchine verdi o romane, alle più complesse come quando in macchina in prossimità di un incrocio non so se andare a destra o a sinistra - questo quando la strada non la so bene, e il mio senso dell'orientamento fa abbastanza pena e perciò mi succede spesso - fino ad arrivare a quelle ancora più complesse come scegliere se lasciare, amare, lasciare e amare, o lasciare per amore. Sento proprio che il pensiero mi si rallenta talmente tanto, che immagino addirittura si fermi. Black out. Fine. Stop. E più mi dicono che devo fare presto e più mi rallento. E più mi dico che devo pensare per prendere una decisione nel più breve tempo possibile e più...niente, non si può gestire. Nel frattempo, il mondo va, velocissimo, e io con la mia nuova consapevolezza di essere umano abbastanza lento o rallentato, non riesco a starci dietro. Panico, paura, ansia, aiuto, prego, penso, e adesso? Poi arriva un giorno, che qualcuno o qualcosa decide che il mondo deve fermarsi, che questo rallentamento deve essere condiviso. E all'improvviso sento che non è più così destabilizzante la sensazione di essere in ritardo, mi sento tutta una nuvola di bello che parte dalle gambe e va su, passa per la pancia, poi nel petto, attraversa la gola e alla fine arriva al cervello. Godo, perché in qualche modo la mia sensazione di assoluta lentezza è condivisa. È condivisa. Sì!!!! E così è molto più semplice vivere, penso, fa meno paura, penso, siamo tutti sulla stessa barca, penso, non sono sola, penso, penso. Finalmente penso, alla velocità giusta. Credo. Per il momento mi basta questo per stare un po' in pace.

p. s: Alcuni frutti dei miei pensieri alla giusta velocità sono questa sorta di “consapevolezze” - che poi dire “consapevolezze” di questi tempi è un po' troppo relativo -:

  • “Ci amiamo”, è diverso da ti amo, “ci amiamo” è ci amiamo.

  • Le aspettative sono faticose, meglio avere degli obiettivi.

  • Perdonarci significa comprendere al 150 % che non abbiamo fatto nulla di sbagliato.

  • Che cosa ne facciamo dei nostri fallimenti?...

E qui signori miei, mi si rallenta di nuovo il pensiero.

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